Solo in fase acuta e se il dolore non è sopportabile.
Nella maggior parte dei casi sono inutili e controproducenti (soprattutto oppioidi). Scarsa efficacia di paracetamolo, lieve-moderata efficacia nel breve termine di antinfiammatori non steroidei. Le pomate/gel/cerotti hanno minimi benefici, in gran parte attribuibili all'effetto placebo. Solitamente è sufficiente un breve riposo, terapia manuale/strumentale ed esercizio terapeutico.
Non esiste una postura corretta per tutti.
E' importante il concetto di tendere alla "verticalità", cercando di mantenere le curve fisiologiche della colonna vertebrale. E' altrettanto importante la variabilità posturale, soprattutto durante lavori sedentari. Un rinforzo selettivo dei muscoli posturali più deboli può aiutare al mantenimento di una postura più adeguata in base alla funzione. Da ricordare che circa nella maggior parte dei casi di mal di schiena la remissione è spontanea. La postura riflette anche stati psicologici, umore e tratti caratteriali.
Si, nel breve termine.
Alleviano il dolore e migliorano la mobilità subito dopo il trattamento. Tuttavia, danno benefici solo nel breve-medio termine, non sono da considerare come terapia complessiva di un disturbo. Non "aggiustano" le ossa, il "crack" che si sente corrisponde alla liberazione di bolle di aria all'interno delle articolazioni interventebrali.
Si.
Si stima che almeno nel 20% dei casi il dolore muscolare-scheletrico è da attribuire ad una situazione di disagio psicologico. Tuttavia nel dolore cronico il dato è sottostimato, in quanto l'aspetto psicologico è cruciale nel mantenimento del sintomo, ovvero stati di ansia e depressioni peggiorano la prognosi del dolore cronico.
Da evitare.
Autorevoli studi considerano le iniezioni di acido ialuronico pari al placebo, con rischio maggiore di effetti avversi. Le iniezioni di antinfiammatori, invece, possono essere utili in caso di dolore forte, ma hanno un beneficio solo nel breve termine. Se ripetute possono danneggiare cartilagine e tessuti molli. Rientrano quindi nelle terapie business concept.
Solo in alcuni casi.
Potenzialmente utile per velocizzare la guarigione delle fratture in età adulta avanzata o nell'anziano, ovvero per una persona con mobilità ridotta, soprattutto se è richiesto molto tempo di riposo a letto.Per i disturbi muscolo-scheletrici invece sembrano paragonabili al placebo.
Sono un'utile terapia di supporto per diversi disturbi infiammatori.
In caso di infiammazioni articolari e muscolari riducono il dolore nel breve termine.
Si.
Situazioni di ansia e stress inducono un respiro "superficiale", ovvero corto e veloce; questo amplifica lo stato ansiogeno. Una corretta attivazione del diaframma può ridurre lo stress nel breve termine, con azione rilassante, inoltre il diaframma è correlato al nervo vago, la cui stimolazione positiva può abbassare pressione sanguigna e frequenza respiratoria.